Cicatrici III – IL dolore e le sue trasformazioni – Congresso a Torino

micropsicoanalisi

IL TEMA

Proponiamo una giornata di riflessione centrata sul dolore nella duplice accezzione di esperienza soggettiva e di competenza clinica: nel dolore si intreccia il paradosso di una medicina d’avanguardia, priva tuttavia di strumenti per mettere a fuoco e farsi carico degli aspetti soggettivi di quei processi patologici che cerca di curare.

Scegliamo come campo di riflessione il dolore che non si attenua, difficilmente aggredibile da farmaci e terapie, capace di rinchuidere il paziente in un isola- mento esistenziale ed emotivo che spezza la continuità relazionale, esistenziale, incrina l’identità e indebolisce le difese psichiche.

Affronteremo questo tema con il contributo di discipline a fianco di quelle sanitarie: antropologi, psicologi, storici dell’arte possono aiutare i medici a ricostruire la dimensione globale e umana degli atti di cura.


Cicatrici dell’anima:
il dolore e le sue trasformazioni

Il mondo occidentale da secoli ha operato una netta separazione tra mente e corpo. Tale visone dicotomica ha comportato alcune conseguenze nella relazione tra medico e paziente ed anche nel percorso di cura intrapreso da ciascun malato. La relazione di cura si è volta verso un sempre maggiore tecnicismo asettico e il malato si trova più solo nell’affrontare gli aspetti inquietanti e diffcili da comprendere dei sintomi

e dei protocolli terapeutici. L’esigenza di dare un senso all’esperienza di malattia rischia di generare una frattura tra il malato ed il sapere medico distante dalle vicende esistenziali dei pazienti, impegnati in una affannosa ricerca di indizi che diano ragione oppure attenuino le inquietanti fantasie corporee suscitate dagli insulti somatici.
L’esperienza di malattia viene a collocarsi nella difficoltà di elaborare uno scenario dotato di senso a quanto accade. Il corpo non è solo un organismo biopsichico, bensì è il soggetto attivo dell’esperienza umana, ovvero partecipa a quella generazione di significati tramite i quali si interpreta la realtà e l’esperienza che si ha di essa.

L’esperienza del dolore é la drammatica conferma di quanto sia arduo separare mente e corpo. Il dolore resiste al linguaggio razionale e richiede, per essere comunicato e compreso, il ricorso a descrizioni metaforiche catturate nel territorio della fantasia, rappresentazioni dinamiche generate per dare forma a qualcosa che sfugge al controllo e alla capacità di sopportazione, un labirinto che il dolore costringe a percorrere in estrema solitudine.

Una sperimentazione, condotta nel 2014, si è rivolta ai soggetti portatori di un dolore cronico non control- lato dalle cure. Anche in questo caso abbiamo verificato come una presa in carico terapeutica organizzata in modo da sostenere le componenti psicoaffettive dell’esperienza di malattia produca un’efficacia assai più rilevante della semplice cura del sintomo.


Ugo Crovella
Direttore S. C. Chirurgia Plastica. Ospedale Mauriziano, Torino.

Erika Cravero
Fisiatra S.C. Fisiatria Ospedale Mauriziano, Torino

Costantino D’Orazio
Storico dell’arte. Scrittore. Roma

Leonardo Melossi
Primario Emerito Fisiatria.

Silvia Minicucci
Anestesista S.C. Anestesia e Rianimazione. Ospedale Mauriziano, Torino

Giovanni Pizza
Professore Associato. Antropologia medica e Antropologia culturale.
Università degli studi di Perugia

Manuela Tartari
Psicoanalista, Istituto italiano Micropsicoanalisi

Marco Tartari
Psicologo.
Associazione Medica Italiana Studi Ipnosi. Milano

Federica Vaccari
Anestesita SC Anestesia e Rianimazione. Ospedale Mauriziano, Torino

PROGRAMMA:

Moderatore: Manuela Tartari
14,00 – Presentazione

Ugo Crovella
14,15 – Introduzione

Manuela Tartari
14,30 – Neurofisiologia del dolore

Erika Cravero
15,00 – Terapia antalgica nel mondo occidentale

Silvia Minicucci, Federica Vaccari
15,30 – L’antropologia del dolore

Giovanni Pizza
16,00 – L’arte di soffrire: dal dolore spirituale a quello fisico

Costantino D’Orazio
16,30 – Corpo, mente e ipnosi

Marco Tartari
17,00 – Incontrare il dolore

Leonardo Melossi
17,30 – Conclusioni e dibattito


 

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