La Morte tra antropologia e psicoanalisi

Ho avuto il piacere di leggere in anteprima e commentare un volumetto di Emmanuel Anati che esce questa settimana. “Il tema – dice l’Autore – sembrerebbe tristemente attuale, ma il testo concerne l’eterna attualità. Parliamo di morte!”
Anati è prima di tutto uno studioso di Preistoria. Le sue ricerche hanno ridimensionato la conoscenza dell’arte preistorica proponendo una visione globale mai precedentemente conseguita. Ma è in particolare una persona che cerca di studiare e comprendere il comportamento umano.

L’incontro tra antropologia e psicoanalisi fu promosso dallo stesso Freud a partire da testi come Totem e tabù (1913), Avvenire di una illusione (1927), Il Disagio della civiltà (1929) e L’uomo Mosè e la religione monoteistica (1938). È poi continuato, con alti e bassi, favorendo proficui ampliamenti dei rispettivi campi di analisi e di ricerca.
Il tema della morte è di notevole interesse per l’antropologia ed è stato declinato come fatto culturale, evento sociale, scambio, passaggio. Per la psicologia la morte non è interessante come evento fisico finale, ma come anticipazione, dal momento che l’uomo, a differenza di tutti i viventi, sa di dover morire (Galimberti, 2018) 1.
La psicoanalisi ci svela che questa consapevolezza viene negata a livello inconscio (Freud, 1915)2, dove invece è attiva la pulsione di morte in contrapposizione alla pulsione di vita (Freud, 1920)3. La micropsicoanalisi non ha seguito Freud nell’antagonismo delle due pulsioni, ma ne ha postulato la sinergia ridefinendole come pulsione di morte-di vita. Epifenomeni di questa: la vita e la morte (Fanti, 1984)4.

Questo su la La Morte è l’ennesimo contributo di Emmanuel Anati al dialogo tra antropologia concettuale e micropsicoanalisi5. Un dialogo iniziato 50 anni fa con Nicola Peluffo nei Valcamonica Symposia e proseguito negli ultimi 20 anni con altri micropsicoanalisti a Capo d’Orlando in occasione delle Giornate siciliane di formazione micropsicoanalitica.

Altri contributi, nell’ultimo ventennio: Archetipi e struttura elementare dell’arte preistorica (2000), Memoria e oblio: considerazioni di un archeologo (2001), Stile, concettualizzazione e stati di alterazione nell’arte preistorica (2002), Adolescenza, riti di passaggio e iniziazione presso alcuni gruppi tribali dei Northern Territories, Australia (2003), Riflessi della dieta nella struttura cognitiva: appunti di un paleoetnologo (2004), Funzioni e disfunzioni del tabù (2005), Delirio e allucinazione collettiva: considerazioni per un’analisi antropologica (2006), Creatività e autoterapia nelle società preistoriche e tribali (2007), La relazione tra madre e figli nelle società primarie (2008), Struttura elementare dell’arte e sistema cognitivo primario (2009), I riti d’iniziazione e la scoperta dell’identità (2010), Mito e verità (2011), Il concetto di tempo presso gli aborigeni australiani (2012), Sulla solitudine (2013), Sulle origini e la struttura della coscienza: per una analisi di antropologia concettuale (2014), La struttura familiare nelle società primarie. Riti di passaggio e comportamento sessuale degli aborigeni australiani (2015), Epoca dei Sogni: il reale e l’immaginario presso gli aborigeni australiani (2016), Erotismo, libidine e vita amorosa (2017), Regole sociali e loro funzione psico-terapeutica nelle società primarie (2018), Realtà psichica e realtà virtuale alle origini delle religioni (2019).

Si è realizzato quindi nei nostri incontri interdisciplinari un proficuo scambio di saperi: una ricerca sull’essere umano e il suo comportamento nel passato e nel presente. E la sua visione dell’uomo preistorico, con la sua cultura e la sua concettualità si è integrata sempre di più nella nostra formazione di psicoanalisti.

La nomina del Prof. Anati a membro onorario dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi è stato il formale ma sentito riconoscimento del suo prezioso apporto scientifico.

Luigi Baldari
direttore dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi

[1] Galimberti U. (2018). Nuovo Dizionario di Psicologia. Milano: Feltrinelli.
[2] Freud S. (1915). Noi e la morte. In Opere (1967-1993). Torino: Bollati Boringhieri.
[3] Freud S. (1920). Al di là del principio del piacere. In Opere, cit. vol. IX.
[4] Fanti S. (1984). Dizionario di psicoanalisi e di micropsicoanalisi. Roma: Borla.
[5] Anati E. (2021). La morte: eterno confronto tra psiche e natura. XXII edizione webinar delle Giornate di formazione micropsicoanalitica su Psiche e Natura.